Nomenclatura

 

Nomenclatura binomiale

La maggior parte dei funghi, soprattutto di quelli commestibili, è conosciuta con un nome volgare o popolare, che è comunemente usato in una località oppure in una regione, ovvero, in qualche caso, nell’intero territorio nazionale. Senza nulla togliere alla validità dei nomi volgari, va detto che questi sono confinati ad una comunità limitata in ambito regionale o addirittura comunale, e non possono essere presi a riferimento per la determinazione delle specie. Peraltro se l’esigenza di usare una sola denominazione per la stessa specie di fungo, è sentita a livello nazionale, lo è ancor più in campo internazionale. Per avere un unico nome di riferimento, valido in tutto il mondo, si è così provveduto ad attribuire ai funghi la stessa denominazione che il naturalista svedese Linneo aveva adottato in botanica. Si tratta di una denominazione binomia in latino, spesso con etimologia greca, che rappresenta un vero e proprio cognome e nome del fungo.

Si tratta, quindi, di una convenzione che consente l’identificazione univoca di una specie. Il nome scientifico di una specie viene pertanto coniato dalla combinazione di due nomi:

  • il nome del genere cui appartiene la specie
  • un epiteto che caratterizza e distingue quella specie dalle altre appartenenti al quel genere.

Il primo termine (nome di genere) porta sempre l'iniziale maiuscola, mentre il secondo termine (nome di specie) viene scritto in minuscolo; entrambi i nomi, inoltre, vanno scritti in corsivo (ad esempio Amanita muscaria). Spesso, per meglio definire le caratteristiche di un esemplare appartenente ad una specie, si ricorre alla forma o alla varietà (ad esempio Amanita phalloides fo. alba).

Il nome scientifico viene assegnato dall’Autore che descrive per primo la specie. Non è infrequente che la stessa specie venga descritta quasi contemporaneamente da più studiosi: ne consegue che essa possa essere inizialmente conosciuta con un nome scientifico, ma successivamente, accertata la priorità di ritrovamento ed analisi, le possa venir attribuito un nome scientifico diverso. Questo alternarsi di denominazione può ovviamente creare confusione anche tra gli studiosi, oltre che tra gli appassionati. Per evitare ogni dubbio circa l’individuazione della specie, il nome scientifico viene di norma accompagnato dal nome o dall’abbreviazione dell’Autore che ha attribuito tale denominazione ovvero l’abbia ricollocata in altro genere.

Lo schema che segue riepiloga i concetti esposti.

 

Viene di seguito riportato l’elenco delle specie più note o diffuse che hanno subito il cambiamento del nome scientifico. Quello corrente è il secondo riportato.

NONOSTANTE LINNEO

Nonostante da oltre due secoli il naturalista svedese Carl von Linnè (1707-1778) con il suo monumentale “Sytema Naturae” abbia introdotto la denominazione scientifica (nomenclatura binomia in latino) applicata tuttora agli organismi viventi, ancora oggi non c’è regione, paese, comunità montana, contrada che non chiami i funghi con termini dialettali.
E’ pertanto necessario correlare il nome volgare più comunemente usato con quello scientifico.

Volgare

Scientifico

Volgare

Scientifico

Arsicciolo

Polyporus corylinus

Nebbione, Grumato

Clitocybe nebularis

Boleto bel piede

Boletus calopus

Ombrellino cinese

Inocybe patuillardi

Bronzino

Boletus aereus

Ovolo buono

Amanita caesarea

Cantarello, Finferla

Cantharellus lutescens

Orecchione

Pleurotus ostreatus

Cardoncello

Pleurotus eryngii

Pinarolo

Suillus granulatus

Chiodino, Famigliola

Armillaria mellea

Pioppino

Agrocybe aegerita

Cimballo

Clitocybe geotropa

Peveraccio delle coliche

Lactarius torminosus

Colombina dorata

Russula aurata

Porcino

Boletus edulis

Colombina maggiore

Russula cyanoxanta

Porcino nero

Boletus aereus

Colombina di primavera

Russula  vesca

Porcino

Boletus reticulatus

Ditola, Manina

Ramaria ssp.

Porcino

Boletus pinophilus

Dormiente

Hygrophorus marzuolus

Prataiolo

Agaricus campestris

Farinaccio

Amanita ovoidea

Prataiolo

Agaricus arvensis

Fungo del lievito     

Clitopilus prunulus

Prataiolo

Agaricus bisporus

Galletto, Finferlo

Cantharellus cibarius

Prugnolo

Calocybe gambosa

Gambesecche

Marasmius oreades

Porcinello grigio

Leccinum scaber

Gibba, Imbutino

Clitocybe gibba

Porcinello rosso

Leccinum aurantiacum

Lardaiolo bianco

Hygrophorus penarius

Sanguinello 

Lactarius sanguifluus

Lardaiolo rosso

Hygrophorus russula

Sanguinello

Lactarius deliciosus

Laricino

Boletus elegans = Suillus grevillei

Sanguinello

Lactarius salmonicolor

Leccino

Leccinum lepidum

Spugnola

Morchella ssp.

Lingua di bue

Fistulina hepatica

Steccherino dorato

Hydnum repandum

Monachella

Helvella ssp.

Trombetta di morto

Craterellus cornucopioides

Moretta, Fratina

Tricholoma terreum

Tignosa

Amanita phalloides

Mazza di tamburo

Macrolepiota procera

Verdone

Russula virescens

Vescia

Lycoperdon perlatum

Zolfino

Hypholoma fasciculare

 

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One Response to Nomenclatura

  1. memphis on 19 febbraio 2014 at 09:15

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